CBD: I Suoi Benefici per Il Benessere Dei Cani 

By Simona Nicoletti

Negli ultimi anni, la fama del CBD è aumentata tantissimo. Sulla scia dei traguardi raggiunti dalla ricerca scientifica, sempre più persone hanno iniziato a includere il cannabidiolo nella propria routine quotidiana. 

Da diverso tempo ormai, è alta la consapevolezza del suo ruolo ai fini del miglioramento del benessere degli animali domestici, cani in particolare

Le statistiche più recenti parlano chiaro: per i nostri amici a 4 zampe siamo disposti a spendere cifre molto alte, soprattutto quando in gioco c’è la loro salute. 

Accanto a questo trend, è doveroso citare la popolarità dei rimedi naturali. Il CBD, fitocannabinoide privo di effetti psicoattivi isolato per la prima volta all’inizio degli anni ‘40 negli USA, si presta perfettamente alle esigenze di chi, per la salute del proprio migliore amico, cerca soluzioni prive di effetti collaterali

Quali sono i benefici del CBD per la salute dei cani? Scopriamoli assieme nelle prossime righe di questo articolo. 

CBD per i cani: perché fa bene? 

I prodotti a base di CBD sono spesso utilizzati per risolvere problematiche di salute dei cani. Quali sono le proprietà del cannabidiolo da considerare quando si parla del benessere dei cani? Esattamente come nel caso degli esseri umani, è necessario fare riferimento al sistema endocannabinoide. 

Scoperto per la prima volta negli anni ‘90 da Lisa A. Matsuda e dalla sua equipe scientifica, è presente anche nei cani e ha una funzione molto importante. Questa rete di canali biologici di comunicazione tra cellule ha infatti il compito di riequilibrare tutti i sistemi interni del corpo, così da favorire il raggiungimento di uno stato di omeostasi. 

Con questo termine scientifico, si inquadra la capacità di un organismo vivente di autoregolarsi e di mantenere costante la situazione del proprio ambiente interno, tutto questo anche nei casi in cui le condizioni esterne dovessero variare. 

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I cannabinoidi esogeni, tra i quali è possibile includere il CBD – per amor di precisione, ricordiamo che esistono anche i cannabinoidi endogeni, ossia quelli prodotti dall’organismo – interagiscono con dei recettori situati in diverse zone del corpo, come per esempio il sistema nervoso centrale e quello periferico. 

Tutto questo si traduce concretamente nel miglioramento di diverse condizioni problematiche per la salute del cane. Qualche esempio? L’epilessia. Il CBD, infatti, è in grado di legarsi ai recettori responsabili dell’attività elettrica del cervello dell’animale, risultando, di fatto, una soluzione naturale per trattare le crisi. 

Come sottolineato da diverse testimonianze scientifiche – tra le quali è possibile citare uno studio pubblicato lo scorso anno e condotto da esperti attivi presso diverse realtà scientifiche, per esempio l’Università di Medicina Veterinaria di Hannover, in Germania – la somministrazione di CBD sotto forma di olio garantisce una maggior biodisponibilità del fitocannabinoide. 

I suoi benefici per la salute dei cani non finiscono certo qui! Da ricordare, per esempio, è la capacità del cannabidiolo di concretizzare un importante effetto anti-nausea. 

Il suo impiego da parte dei proprietari dei cani viene preso in considerazione anche quando l’obiettivo è la regolarizzazione dell’appetito. Per quanto riguarda l’ultimo beneficio chiamato in causa, rammentiamo che il cannabidiolo viene spesso usato nell’ambito di trattamenti per cani obesi. A tal proposito, sottolineiamo che il CBD va inquadrato nell’ambito di un approccio che deve comprendere anche l’attenzione all’alimentazione e un’attività fisica mirata. 

Ottimo per stimolare le difese immunitarie dell’animale, il CBD si è rivelato altresì un eccellente calmante e un ausilio prezioso nella vita quotidiana dei padroni che hanno un cane che soffre di sindrome abbandonica. 

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Doveroso è un cenno ai suoi effetti antinfiammatori. Questo beneficio può rappresentare un aiuto non da poco nei casi in cui l’animale soffre di artrite reumatoide, una patologia di natura infiammatoria che può risultare estremamente invalidante. 

Il CBD, inoltre, ha un comprovato effetto neuroprotettivo e potrebbe rappresentare un rimedio naturale efficace per prevenire il declino cognitivo del cane. 

L’importanza di acquistare i prodotti giusti 

Se stai cercando prodotti a base di CBD per il tuo cane, devi innanzitutto sapere che non puoi sceglierli a caso. Se pensi che sia possibile somministrare al tuo amico a 4 zampe i medesimi preparati a base di CBD che si acquistano per l’uomo, è fondamentale che cambi idea. 

Per sfruttare al massimo i benefici del cannabidiolo per i cani, è cruciale scegliere prodotti ad hoc, formulazioni create in maniera specifica per gli animali. 

In commercio ci sono diverse alternative utili al proposito. Tra le tante è possibile citare, per esempio, EU4DOG. Prodotto di Eusphera, azienda nutraceutica pioniera nel settore, è una straordinaria combinazione tra cannabidiolo – CBD estratto dalla Cannabis sativa L. – e olio di semi di canapa, spesso utilizzato per il trattamento di condizioni come il dolore cronico e l’ansia nonché portentosa fonte di antiossidanti come gli omega 3 e gli omega 6. 

Il nodo del dosaggio 

Una volta trovato il prodotto giusto per somministrare il CBD al proprio cane, è naturale riflettere sul dosaggio. 

Non ci sono riferimenti scritti sulla pietra in merito. Come mai? Perché i parametri dipendono da diversi fattori. Tra questi è possibile citare la condizione fisica generale dell’animale, ma anche il suo peso. 

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Ecco perché, pur non avendo il cannabidiolo effetti collaterali, è sempre il caso di consultarsi con il veterinario di fiducia. 

Al netto di quanto appena specificato, ricordiamo l’esistenza di parametri di massima riguardanti il dosaggio (non vanno presi per oro colato, ma solo come riferimenti generali). 

Si raccomanda di mantenersi entro un dosaggio di CBD compreso tra 0,1 e 0,5 mg di CBD al giorno per singolo kg di peso corporeo. 

Il consiglio che si dà ai proprietari di cani è quello di partire con dosaggi molto bassi (si tratta di una raccomandazione valida anche per l’uso umano). 

Si monitorano nei giorni le reazioni del proprio migliore amico – controllando che non si palesino effetti come la secchezza delle fauci e il conseguente aumento della sete – e si procede, eventualmente, all’aumento del dosaggio. 

Concludiamo facendo presente che, nei casi in cui il proprio amico a 4 zampe si dovesse dimostrare poco propenso all’assunzione dell’olio, si può aggiungere qualche goccia alla pappa. Dal punto di vista della biodisponibilità, come dimostrato diverse volte dalla scienza non ci sono problemi.  

Simona Nicoletti